segue da ...
Allora chiediamo il come
e il dove di questo link, e diciamo che forse non è così importante, chiediamo
chi l'ha visto e come lo ha trovato, ma giustamente le risposte latitano, non è
certo colpa del cliente non avere queste informazioni, le sta chiedendo a noi.
A questo punto suggeriamo
al cliente che forse prima sarebbe necessario definire quale sia l'impattodella comunicazione online, magari anche in relazione alla spesa annua
impegnata dal cliente.
Per tutta risposta il
cliente dice che è più importante capire quale sia la sua reputazione, che
vuole sapere cosa dicono di lui, del suo brand e della sua impresa.
Allora ci mettiamo a fare
la web reputation, quella vera, con analisi semantica, verifica del testo,
utilizzo delle più sofisticate tecnologie: algoritmi fuzzy, reti neurali, etc.
etc.
Il giorno della
presentazione dei risultati andiamo ad illustrare le evidenze della ricerca, si
evidenzia una discreta reputazione, e tutto sommato sembra che non vi siano
commenti molto negativi sul brand, anzi si evidenziano alcuni giudizi positivi
su alcuni blog. Unica nota negativa quel post già individuato e discusso.
Ovviamente il cliente non
sopportava questo pesante giudizio ed ha replicato in modo perentorio sullo
stesso blog, innescando una polemica che ha coinvolto altri attori ed ha
allargato seppur di poco la platea.
Il cliente ci mostra
soddisfazione e ci rivolge domande su cosa dovrà fare per evitare commenti
negativi e far crescere la reputazione.
Chiediamo: ma come
impiegherà questi dati? E sul viso si dipinge un punto interrogativo! Risposta:
"siccome i commenti sono piuttosto positivi continueremo in questo modo,
giusto?"
Chiediamo: ma quanto
spendete all'anno in comunicazione? E i vostri competitor?
Visto che l'isola che non
c'è ha la statistica ed il metodo scientifico nella sua anima, qualche numero
lo abbiamo controllato, verificando quale sia la visibilità del brand, in
relazione ai competitor, e con un semplice numero che noi chiamiamo WVI
"Indice di visibilità sul web" o "Web Visibility Index" facciamo
notare che i competitor diretti sono sicuramente molto più visibili e presenti
nel web, hanno mediamente più visitatori, ma sembra che la spesa in marketing
sia paragonabile. Come mai?
Quando presentiamo i
risultati numerici, il cliente comprende le domande e i suggerimenti che
facevamo a inizio progetto… e quindi ci chiede ulteriori dati…
Ecco cosa c’è prima della
web reputation!
Dati e numeri sono
necessari per dare un valore alla web reputation, per poter dare un valore
reale ai commenti, sia positivi che negativi. Il nostro cliente spende più dei
competitor in marketing, ma ha un brand meno conosciuto e in fondo anonimo
nella platea del web, né positivo né negativo, ma il cliente dapprima pensava
che tutto fosse fosco e negativo, poi pensava che tutto sommato andava bene. In
realtà va male il suo brand in relazione ai competitor, ma non perché un post
su un blog sperso nella rete parla male del brand, ma poiché i soldi spesi in
marketing non stanno dando nessun frutto concreto.
Quindi prima dell’analisi
della reputazione in rete è sempre il caso di verificare la presenza e la
visibilità. Come? Utilizzando strumenti idonei quali l’indice di visibilità sulweb (WVI Web Visibility Index) o le analisi di web presence.
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