martedì 28 agosto 2012

Mercato immobiliare, agosto 2012: corrente alternata

Eccoci giunti al terzo capitolo della saga: mercato immobiliare!
Agosto tutti in ferie, tutto fermo, tutto rallentato? ma nemmeno per sogno, almeno stando alle rilevazioni che l'isola che non c'è ha realizzato sul mercato immobiliare.

Dopo aver dato colpa alla tassa sugli immobili re-introdotta dal governo Monti, la famigerata IMU Imposta municipale unica (l'IMU fa precipitare il prezzo delle case) e dopo aver analizzato l'andamento del mercato di luglio (Mercato immobiliare luglio 2012: tenuta o attesa?), ci concentriamo su quanto accaduto ad agosto 2012 nel panorama del mercato immobiliare italiano.

trend del mercato immobiliare agosto 2012
Ci sono movimenti contrastanti, appunto a corrente alternata! le nostre 5 città campione ci indicano che è difficile definire un trend nazionale! per città che recuperano quasi completamente il valore di aprile, ci sono altre che continuano la discesa.

Torino: caduta libera
la città della Mole antonelliana, del parco del Valentino e della Fiat, è quella che ha un trend nel periodo decisamente più negativo. Ad agosto un appartamento di 100 mq a Torino valeva il 92% del valore che aveva ad aprile! un 8% in meno in 5 mesi! significa un tendenziale annuo di - 25%! una caduta libera del valore degli immobili. Un quarto del valore perso in un anno se il trend continuasse in questo modo.

Milano: scatto d'orgoglio
La città meneghina ad agosto recupera quasi completamente i valori di mercato di Aprile 2012, il recupero arriva al 98,99% del valore. Certo un punto percentuale in 5 mesi è comunque significativo, sarebbero circa 5 punti sul tendenziale annuo, ma l'andamento e il trend ci dicono che invece il mercato ha fermato la caduta di valore degli immobili per i mesi di giugno e luglio per riprendersi in agosto. Un buon segnale, per chi investe nella città della madonnina.

Napoli: a ca' nissuno è fesso!
Buone notizie per chi ha immobili all'ombra del Vesuvio, rispetto ad Aprile 2012 il recupero è quasi completo 99,39% del valore.
L'andamento delle rilevazioni di Napoli ricalcano in modo quasi identico gli andamenti di Milano per cui le considerazioni fatte prima valgono anche per la nostra amata Napoli.

Genova: ripresa confermata
Sarà che i genovesi soffrono della crisi della città, sarà stata l'IMU, ma un andamento del mercato come è successo a Genova, non è facile da registrare in nessun luogo. Andamento che per altro è confermato da indicatori quali la spesa al dettaglio nel periodo di giugno sotto la lanterna.
Fatto sta che dopo lo spavento di giugno 2012 (-12% in due mesi!) la situazione è tornata a migliorare. Ad agosto si registra il secondo mese di crescita consecutiva e il valore degli immobili in media è arrivato al 96,29% del valore di Aprile 2012. Anche in questo caso quasi quattro punti di percentuale di valore persi dagli immobili in 5 mesi non sono una sciocchezza, ma il trend della città di Cristoforo Colombo, non può che portare un po di ottimismo.

Roma: declino?
Nella città eterna il mercato immobiliare non gode di ottima salute, ad Agosto 2012 si registra un'ulteriore perdita di valore che raggiunge il 94,25% del valore delle case di Aprile 2012.
Non solo è una grande perdita di valore poco meno di 6 punti in 5 mesi che significa un tendenziale annuo di - 20%, ma come nel caso di Torino è il trend costantemente negativo che potrebbe preoccupare chi deve investire nella capitale.

Purtroppo questo declino è confermato anche dall'andamento dei singoli quartieri che monitoriamo: Roma Parioli e Roma Cinecittà, quartieri molto diversi per caratteristiche ma che segnano, dopo un andamento in controtendenza rispetto alla città, una perdita importante, come facilmente individuabile nel nostro grafico:


Conclusioni
come detto è piuttosto complesso in questa fase definire un andamento di mercato significativo, si va appunto a corrente alternata.
Particolare la situazione di Genova che ha visto perdite consistenti e un buon recupero, mentre Roma e Torino vedono una perdita costante.
Nel caso di Roma potrebbe essere dovuto a un eccesso di offerta (nuovi insediamenti).

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