domenica 25 dicembre 2011

Web Visibility: questa sconosciuta. Cosa è veramente?


Cosa é veramente la web visibility?
Se poniamo questa domanda a chiunque lavori nel marketing, nel marketing on line, o presso qualche agenzia di comunicazione, risponderà con grande probabilità in questo modo: “la web visibility è il modo in cui il tuo brand, la tua marca, il tuo nome sono presenti e visibili in rete” e aggiungerà “attraverso le tecniche di SEO e SEM NOI possiamo farti schizzare in testa ai motori di ricerca e grazie alla NOSTRA capacità ed esperienza nei social network in particolare Facebook, il tuo brand non avrà rivali”.
Cosa c’è di sbagliato? Niente! Ma niente sul serio! E allora abbiamo risolto il caso? Niente affatto caro Watson. In fondo, se ci pensiamo questi amici "markettari" (con tutto il rispetto per i nostri colleghi) non ci hanno detto nulla, nè su cosa sia la web visibility, nè ci hanno detto come migliorarla.
Perché? Perché la web visibility è un concetto, è un “modo di dire da markettari (con il rispetto di cui sopra) è un’astrazione mentale per dire sei in internet e devi farti vedere e trovare.
Ma nessuno si spinge a dire quanto sei visibile e cosa sia la visibilità in termini numerici? Nessuno ti dice quando devi considerarti visibile.
In questo modo tutti i maketer che ti offrono un servzio o addirittura solo un consiglio e il tuo blog passa dalla 5 millesima pagina di google con una frase di ricerca di 10 parole chiave alla 4 millesima, ti dirà: “visto quanto sono bravo?! Avevo ragione!” e magari in quel momento saremo anche contenti di questo strabiliante risultato.
L’isola che non c’è, che nel suo DNA mette insieme il metodo scientifico con le strategie di business, prima di tutto definisce e misura quello che vuole fare.
Ecco che infatti l’isola che non c’è ha definito un indice sintetico che permette di misurare la visibilità.
Questo indice permette di capire attraverso un singolo numero quanto sei visibile in rete.
Il WebVisibility Index o amichevolemente Webitel ti permette di vedere con gli occhi della rete quale sia la tua visibilità.

Nei prossimi post … approfondiremo i concetti relativi alla visibilità. 
A presto

venerdì 23 dicembre 2011

Auguri dall'isola che non c'è

L'isola che non c'è vi augura di passare un sereno Natale insieme alle persone a voi più care, nella speranza che il 2012 ci porti una ventata di ottimismo e di grandi soddisfazioni.


lunedì 19 dicembre 2011

On Line il sito Reginaldo Sentinelli

Vuoi assaggiare il salame storico di Fabriano?

allora visita il sito della Reginaldo Sentinelli (www.reginaldosentinelli.it )

Reginaldo Sentinelli è un produttore di salumi a dir poco storico come il salame di Fabriano: produce e commercializza insaccati dal 1875!!!!!! Ci sono scritti che attestano che il salame di Reginaldo Sentinelli piacesse anche all'eroe dei due mondi, eh si il nostro Garibaldi!

Ma Reginaldo Sentinelli non produce solo il salame storico di Fabriano, infatti fa un ottimo lonzino del padrone (una lonza straordinaria), soppressato, una coppa meravigliosa.

Adesso il cibo abbonda sull'isola che non c'è!!!

Ma se proprio non ti basta un insaccato, prenota una cena al ristorante salsamentaria (www.salsamentaria.it), e degusta la tipica cucina marchigiana delle origini!

Reginaldo Sentinelli e salsamentaria sono approdate sull'isola che non c'è

venerdì 16 dicembre 2011

Privacy e Business: grandi cambiamenti

L'isola che non c'è, come sapete fornisce diversi servizi di marketing di supporto alle vendite etc. oltre al nostro Web Visibility Index... forniamo ad esempio liste di contatti e numeri di telefono per consentire di effettuare campagne di marketing diretto, telemarketing, eMail marketing, etc.

fino ad oggi, le regole imposte sulla privacy erano molto stringenti sia per il comune cittadino (sacrosanto) sia per chi fa business (discutibile).

In pratica con la legge 196/03 si impediva di fatto di fare eMail marketing anche verso le imprese, a meno che queste, in nome del rappresentante legale, non dessero esplicito consenso. Ossia se volevi mandare una mail alla Fiat con una tua pubblicità avresti dovuto mandare una mail a John Elkann per chiedere il consenso, e successivamente, qualora lo avesse dato, inviare la tua brochure.

Pur capendo che l'email markeitng a volte è fastidioso, queste norme ingessavano il direct marketing di molto: questo metodo è definito opt-out.

per il telemarketing era la stessa cosa, fino all'anno scorso, poi si è passati come in tutta europa al meccanismo opt-in con l'istituzione del registro delle opposizioni.

In pratica se non vuoi ricevere chiamate di carattere commerciale, pur volendo che il tuo numero sia nei registri pubblici (DB Unico), ti puoi iscrivere al registro delle opposizioni: Opt-In.

Al registro pubblico, stante la legge 196/03 vale per tutti, persone fisiche, enti e aziende.... fino ad oggi!

In questo modo se un'impresa voleva fare telemarketing nel B2B doveva necessariamente iscriversi al registro delle opposizioni come operatore e chiedere di incrociare i propri nominativi al fine di verificare se qualcuno si oppone alla chiamata

Rivoluzione della privacy nel B2B

Il governo Monti con il decreto Salva Italia in un piccolo comma inserito nell’art. 40 del D.L. 6 dicembre 2011 n. 201, contenente le Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici, modifica sostanzialmente la disciplina della privacy.

Ma in che modo? l'articolo recita:

“Per la riduzione degli oneri in materia di privacy, sono apportate le seguenti modifiche al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196:

a) all’articolo 4, comma 1, alla lettera b), le parole “persona giuridica, ente od associazione” sono soppresse e le parole “identificati o identificabili” sono sostituite dalle parole “identificata o identificabile”. 
b) All’articolo 4, comma 1, alla lettera i), le parole “la persona giuridica, l’ente o l’associazione” sono soppresse. 
c) Il comma 3-bis dell’articolo 5 è abrogato. 
d) Al comma 4, dell’articolo 9, l’ultimo periodo è soppresso. 
e) La lettera h) del comma 1 dell’articolo 43 è soppressa”. 

purtroppo come accade spesso in Italia il legislatore non rifà una legge da capo riformandola in tutti i suoi aspetti. No ne modifica una esistente con il rischio che ci sia qualche problema di coerenza e rendendo complesso la comprensione finale.

Impatti della rivoluzione
il comma a) in pratica restringe il campo di applicazione della legge sulla privacy alle sole persone fisiche. Infatti l'articolo 4 della 196/03 è l'articolo in cui si definisce l'ambito di applicazione della legge:

e quindi l'articolo diventa:"b) "dato personale", qualunque informazione relativa a persona fisica, persona giuridica, ente od associazione, identificati o identificabili, identificata o identificabile anche indirettamente, mediante riferimento a qualsiasi altra informazione, ivi compreso un numero di identificazione personale;

Ergo se devo mandare una brochure alla Fiat non devo più chiedere il consenso a John Elkann! cosa che non doveva fare nessun altro cittadino europeo (tranne gli austriaci) poichè in tutta Europa la direttiva comunitaria 95/46/CE non era mai stata applicata alle persone giuridiche.

Questo in virtù dei comma a) e b).

Ma non solo queste due piccole modifiche alleggeriscono in modo significativo la gestione del trattamento dei dati sulla privacy per le aziende che fanno B2B, in quanto gli enti collettivi non potranno conoscere quali dati siano trattati dal titolare del trattamento, ottenerne la rettifica, l'aggiornamento o l'integrazione o anche, in alcuni casi, la cancellazione. Un ente collettivo non potrà più esercitare tali diritti, considerato che i suoi dati non sono più soggetti alle applicazioni del Dlgs 196/2003. Tanto che la manovra Monti, con il comma d), abroga l'ultimo periodo dell'articolo 9, comma 4 del codice, e cioè la disposizione in cui si dettagliavano le modalità per identificare la persona fisica titolata a esercitare i diritti per conto della persona giuridica, ente o associazione.

Non essendo poi più applicabile per gli enti collettivi il concetto di privacy così come previsto, anche la suddivisione delle finalità di trattamento non ha più ragion d'essere pertanto il comma c) e cioè
l’abrogazione del comma 3-bis dell’art. 5 del D.Lgs. n. 196/03, che fu introdotto dall’art. 6, comma 2, lettera a), numero 1), del D.L. n. 70/2011 (il cd. “Decreto Sviluppo” del Governo Berlusconi), che aveva escluso dall’applicazione del Codice della privacy , il trattamento dei dati personali relativi a persone giuridiche, imprese, enti o associazioni, ma solo quando effettuato nell’ambito di rapporti intercorrenti esclusivamente tra i medesimi soggetti per le finalità amministrativo-contabili va in questa direzione.

In ultimo il comma e) che prevede la possibilità di portare i dati all'estero senza bisogno di una specifica autorizzazione.

Cosa non cambia
Le imprese che gestiscono i dati di altre imprese non sono più soggetti alla gestione dei dati così come conosciuta fino ad oggi, ma non cambia quando si tratta di dati delle persone fisiche, come i dipendenti e nel caso di business fatto verso il mercato consumer.

Quindi le imprese sono sempre tenute effettuare tutti gli adempimenti privacy (informativa, consenso,  Dps, misure di sicurezza, etc.) quando trattano i dati dei propri dipendenti e collaboratori, fornitori e anche clienti, se questi ultimi persone fisiche, praticamente nella quasi totalità dei casi.

Non è tutto oro ciò che luce
Altrimenti i nostri poveri avvocati che farebbero?
innanzi tutto possiamo dire che ci sono delle controversie su cosa di debba intendere con persona fisica. tutti noi pensiamo che sono le "persone fisiche" ;o) quelle in carne e ossa...
ma per le legge italiana? diciamo che le imprese personali e i liberi professionisti sono persone fisiche.
ma le imprese di persone, Snc, SaS, etc. sono persone giuridiche? Per alcuni luminari si, per altri no in quanto non sono dotate di personalità giuridica... complicato ovviamente.
Diciamo che siccome i soci di una Snc o gli accomandatari di una Sas rispondono solidalmente ed illimitatamente per le obbligazioni sociali, qualche interpretazione sostiene che per queste società si debba mantenere il concetto di privacy così come si fa ancora per le persone fisiche.

e il telemarketing?
Qui la cosa si fa ingarbugliata perchè stando così le cose, infatti non vengono modificati gli articoli della legge (art. 122) in cui si parla di abbonati, e un'impresa o un ente è anche un abbonato.

Ora qualsiasi persona di buonsenso penserebbe: "la legge si applica alle persone fisiche, quindi la parola abbonato fa riferimento alle persone fisiche abbonate agli elenchi telefonici!"

ma noi siamo scienza... e siamo in italia! dove Manzoni ha coniato per gli avvocati il nome azzeccagarbugli.... un motivo ci sarà! noi siamo quelli delle bolle papali della burocrazia e degli avvocati. siamo un po parolai!
e quindi ogni pretesto sarebbe assolutamente buono.

Molti ritengono che questa sia una leggerezza, una piccola svista del governo montiano, che forse utilizzando il buon senso non ha compreso fino in fondo le sottigliezze di cui siamo capaci in Italia.

Altrimenti ci troviamo nella situazione un po paradossale, per cui da una parte possiamo fare marketing con email e fax ma non con operatore!

Saranno solo le linee guida e le varie attuazioni che riusciranno a chiarire in modo significativo questi dubbi.

e il registro delle imprese?
ovviamente decadendo i presupposti di legge, cade anche la necessità di passare attraverso il controllo del registro delle imprese.
Su questo tema ci torneremo...


Conclusioni
Non nascondiamoci, questa è una liberalizzazione importante, e anche se soggetta a qualche interpretazione, in linea di massima consente alle imprese di poter fare marketing e comunicazione diretta in modo più libero nel B2B, soggetti che hanno appunto la caratteristica di voler fare business.
Il fatto di non consentire comunicazioni commerciali tra soggetti nati per fare business sembrava un po una contraddizione in termini.

Vi aspettiamo sull''isola che non c'è ...





giovedì 1 dicembre 2011

campagna elettorale Sindaco di Genova 2012: FaceBook la rete delle reti


La campagna elettorale per diventare sindaco di Genova nel 2012 non è ancora entrata nel vivo.

Qualcosa però sappiamo. Sappiamo come si comportano consciamente o inconsciamente i tre moschettieri sul web. Sappiamo cosa dice twitter, sappiamo in quanti vedono pinotti, musso e vincenzi su Youtube.

Ma si sa, il social network per eccellenza era e rimane Facebook.

Bene, l’isola che non c’è poteva mancare? No certo! Noi ci siamo! Non che ce lo ordini il dottore…
Facebook fa parte della nostra vita più o meno consapevolmente, quindi in questo post vogliamo capire come i tre moschettieri operano su Facebook, ma potevamo fare una cosa semplice assolutamente no, noi dobbiamo, sempre per merito dello stesso dottore di cui sopra, capire come le azioni si riflettono nel web, non solo all’interno di Facebook: questo è il terzo link alla nostra pagina... un invito esplicito a farti amico dell'isola che non c'è! ;o)

Perché l’indice di visibilità si deve misurare sul web, non all’interno di un mondo chiuso, è proprio il caso di dirlo: “gli amici degli amici”!

La cosa più importante per valutare il WVI o Web VisibilityIndex è capire come reagisce il web alle attività fatte sul web in generale (in questo caso su facebook..e quattro) e quindi come questo si riflette nel mondo reale.
Ma vediamo cosa accade, Vincenzi sta in testa a diverse lunghezze, Pinotti e Musso alla pari per la piazza d’onore.

L’andamento è abbastanza piatto, anzi in leggera discesa (almeno fino al 17/11/2011), cosa poco prevedibile. Poco prevedibile poiché l’evento alluvionale del 4 Novembre 2011 sugli altri ambiti misurati hanno avuto un forte impatto su molti media, mentre facebook non ha influito in modo significativo sulla visibilità esterna.
Guardando i dati Vincenzi al 26 ottobre era 2410 al 17 Novembre, 2380 Musso 789 e 689 nelle stesse date.. .Pinotti 802 a 711!

Ma perché? Non entriamo nel merito di quello fatto dai tre moschettieri in termini di attività, ma una considerazione sul social network facebook la possiamo fare: possiamo affermare che Facebook non incide in modo significativo in termini di visibilità verso il mondo del web, poiché si fonda su sistemi chiusi, che sono le cerchie di amicizie. 
Eventi di elevato impatto che magari dentro lo stesso facebook hanno avuto una forte risonanza, non si evidenziano all'esterno del social network stesso.

Certo farà differenza all’interno e all’esterno di facebook tra chi ha 5 amici o 5000,  ma le attività fatte all’interno del social network si riflettono nel mondo del web con la sordina.

Ma attenzione FB ci regalerà tante altri dati che ci aiuteranno a capire molto meglio le dinamiche della visibilità sul web.

A presto

lunedì 28 novembre 2011

campagna elettorale Sindaco di Genova 2012: You tube la vendetta


Sull’isola che non c’è i numeri ci piacciono, non c’è niente da dire… ci piace capire cosa accade, in modo analitico, basandoci, non sulle voci, ma verificando sul campo le cose e guardando le evidenze. Non ci basta quello che ci dicono gli altri, noi vogliamo avere un’opinione che sia basata sui fatti.
Lo abbiamo visto già visto con twitter, con l’andamento storico del social network che in questo periodo fa più figo…

Ma non ci basta, seppure importante, twitter non ci basta, d’altro canto il nostro web visibility index non sarebbe gran che se considerasse solamente twitter…

combattimento serrato tra musso e pinotti su youtube
Pinotti VS Musso a colpi di visualizzazioni su Youtube
Appunto vogliamo seguire i fantastici tre (per ora) su altre piattaforme web e ovunque si parli di loro online.

Los tres amigos Pinotti, Vincenzi, Musso sono presenti anche su youtube! Qualcuno storcerà il naso, considerando youtube un canale poco confacente alla politica, ma… noi no! E spieghiamo.

Innanzi tutto youtube è molto utilizzato e quindi possiamo tranquillamente affermare che sia interessante per tutte quelle persone che entrano a guardare qualche video. Inoltre chi guarda un video si emoziona, partecipa e si sente parte, come quando si partecipa a uno scambio di tweet, se non addirittura di più.

Le emozioni possono essere più o meno positive, ma difficilmente vedere un video ci lascia indifferenti. In questo post non entreremo nel merito dei giudizi e il modo in cui questi incidono nella reputazione dei tres amigos, cioè non eseguiremo per adesso la famigerata web reputation o reputazione online.

No… qui, ci “accontentiamo” di guardare “solo” un valore indicativo: quante visualizzazione hanno i  video statisticamente più rilevanti su youtube dei tres amigos.

Ma cosa ci dice youtube?
Ci dice che la visibilità della sindaco è estremamente più elevata degli altri, i motivi li indagheremo nei prossimi post, ma è così… la sindaco straccia tutti!
Stiamo parlando di almeno un ordine di grandezza ossia 100 mila contro 10 mila! Gioca su un altro campo. Positivo? Negativo? Lo vedremo…

Fatto sta che Vincenzi batte Musso e Pinotti, li surclassa (per numero ovviamente).
Già dalle prime rilevazioni si vede come la sindaco Marta Vincenzi sia a metà ottobre a 238 mila visualizzazioni contro le 24 mila della Pinotti e le quasi 10 mila di Musso.
Quest’ultimo ha sempre una visibilità inferiore alle due donne del Partito Democratico, così come è avvenuto per twitter.

Tanto che la sua curva non cresce e supera i 10 mila solo dopo il 4 Novembre 2011.
Roberta Pinotti invece cresce “lentamente” ma cresce, guadagnando in circa un mese dal 13 ottobre al 17 Novembre) 3500 visualizzazioni, attenzione non sarebbero pochissime…
Musso che non ha ancora iniziato la campagna elettorale ne guadagna 274… questi sì sono pochi, ma come detto non ha ancora iniziato la campagna elettorale (almeno fino al 17 Novembre).

Crescita incredibile per le visualizzazioni del Sindaco Vincenzi nel dopo alluvione
Vincenzi: aumento stratosferico delle visualizzazioni dovuto all'alluvione
La Vincenzi ha una curva incredibile, una curva detta a gradino (per gli ingegneri elettrotecnici un vero incubo), ciò avviene nei giorni immediatamente successivi agli eventi alluvionali. I suoi click su youtube sono letteralemente esplosi, passando da 250 mila del 4 e 5 Novembre 2011 ai 334 mila (86 mila visualizzazioni in più in un giorno!) ai 450 mila del 10 Novembre (200 mila visualizzazioni in 5 giorni) per poi attestarsi a 458 mila (altri 8 mila click in più sui video della Vincenzi).


Anche se non vogliamo dare giudizi di merito, in questo caso è facile dire che non è una cosa positiva per la campagna elettorale della sindaco.

In conclusione possiamo dire che l’esposizione e quindi la visibilità su Youtube di Marta Vincenzi è sempre stata superiore, segno che la Sindaco ha creato, attraverso diversi canali, una sua specifica esposizione, mentre Musso non si è praticamente servito di youtube per colloquiare con il suo elettorato.

Per Roberta Pinotti, invece alcuni passaggi televisivi nazionali e una certa capacità di utilizzo del mezzo (o tentativo di utilizzo) ci sono stati.

Bene navighiamo insieme nel mare del web fino a trovare l’isola che non c’è!

sabato 26 novembre 2011

Campagna elettorale di Genova 2012: la disfida di twitter


La campagna elettorale 2012 per diventare sindaco di Genova è iniziata sul serio… e quando il gioco si fa duro l’isola che non c’è c’è!

Oggi Sabato 26/11/2011 prenderemo in considerazione un indice tra quelli utilizzati nel nostro web visibility index, che è dato dal social network twitter.

Allo stato Roberta Pinotti è quella che ha il numero più alto di follower… ma non è stato sempre così. Infatti la prima ad accorgersi delle potenzialità dello strumento è stata Marta Vincenzi… Enrico musso, non ha ancora attaccato in modo evidente.

Andamento storico dei follower di Pinotti, Vincenzi, Musso! Campagna elettorale a colpi di follower. Musso controlla, Vincenzi e Pinotti spingono di più!
Un po di storia
La cosa interessante è notare come l’utilizzo del social network sia stato diverso tra i tre contendenti: Musso si è iscritto “per dovere” e non lo ha utilizzato per comunicare nel passato con la sua base elettorale.
Marta Vincenzi, ha invece deciso che twitter fosse il suo megafono ed ha iniziato a utilizzarlo molto prima degli altri, infatti a inizio settembre poteva contare su 291 follower rispetto ai 217 della Pinotti e agli appena 63 di Musso.
La crescita della Vincenzi è stata regolare, dovuta molto probabilmente ad un uso oculato dello strumento tanto che il distacco della Pinotti è arrivato dai 74 follower di inizio settembre a ben 202 del mese dopo (5 ottobre)!
Musso, rimane confinato intorno agli 80 e non cresce in modo significativo.

Alla scoperta dell’America … anzi di Twitter
Ma intorno tra il 10 e il 12 ottobre 2011 oltre che ricorrere la data della scoperta dell’America, Roberta Pinotti scopre twitter, e i suoi follower crescono in modo significativo da 333 a 590! Superando in un sol colpo la sindaco marta vincenzi che rimane a 528.
Musso tranquillo in coda… 82
Perché questa impennata? Perché questa presenza così elevata in pochissimi giorni? I motivi li approfondiremo nei prossimi post grazie anche ad altri tipi di analisi su twitter e non solo.
Marta Vincenzi ha invece un’accelerazione di follower dopo il 3 Novembre, accelerazione che dura fino al 8 Novembre. Anche Roberta Pinotti ha un aumento di follower ma non così accentuato.
Purtroppo sappiamo tutti cosa sia successo con gli eventi alluvionali avvenuti in quel terribile weekend.

Oggi
L’andamento della Vincenzi e della Pinotti è simile: se guardate la figura possiamo notare come la pendenza delle due curve siano simili, questo vuol dire che i follower crescono in maniera simile, ma non uguale, Roberta Pinotti cresce un po di più e arriva al 25/11/2011 1288 contro i 1114 di Marta Vincenzi.
Musso al palo con 137: è ovvio che Musso non abbia ancora deciso di usare twitter

… Quindi?
Quindi Marta Vincenzi e Roberta Pinotti hanno già iniziato a fare campagna elettorale utilizzando twitter, spinte anche dalla necessità di essere pronte per le primarie del centro sinistra.
Fino ad oggi quindi Pinotti e Vincenzi sono state notevolmente più visibili grazie anche ad una maggiore attività rispetto a Musso e la differenza tra loro, non è molto percepibile. Questo significa che l’uso fatto fino ad ora dello strumento, non ha prodotto una significativa preferenza tra le due contendenti del centro sinistra.
Come leggere questo dato non è semplice, e i motivi di questo andamento parallelo possono essere diversi e possono riguardare sia l’uso in se della tecnologia, sia che i twitterer sono divisi tra le due signore di Genova.
Discorso diverso per Enrico Musso che non ha ancora pensato a crearsi una visibilità sul social network e lo ha usato in modo significativamente inferiore con soli 120 twittate contro le 621 di Roberta Pinotti e le 1047 di Marta Vincenzi.

venerdì 25 novembre 2011

L’isola che non c’è … e poi uno dice che si butta a destra


Il titolo cita il grande TOTO’

Comunque tolti tutti i dubbi relativi alla nostra discesa in campo e svelato il mistero del nostro interesse per la politica, che è di carattere professionale, iniziamo a definire un poco i contorni della nostra survey.

Innanzi tutto diciamo che in questa ricerca, l'obiettivo è l'analisi dei numeri che il web esprime e come questi numeri sono rappresentativi della realtà "off-line".

L'isola che non c'è ha ideato il Web Visibility Index (WVI) o più amichevolemente Webitel, questo strumento permette di avere un indice sintetico della propria visibilità sul web.

Per la campagna elettorale di Genova, non utilizzeremo solo il Web Visibility Index, ma anche tecniche di statistica utilizzate in molti campi, per ottenere la più corretta interpretazione dei numeri.

Non entreremo nel merito delle rispettive campagne elettorali, non analizzeremo la qualità delle scelte effettuate, non perché l'isola che non c'è non sia in grado di farlo, i nostri professionisti sono markettari esperti e hanno una vasta esperienza sul campo tale da dare anche qualche consiglio, ma perché il nostro scopo è capire quanto il web sia influente nella vita quotidiana!

Ma quali sono i dati che analizzeremo? sono veramente molti ed è per questo che abbiamo studiato il WVI, per condensare in un numero questa estrema complessità.

La nostra survey considera appunto molti dati e molte variabili, i social network come facebook, twitter, flickr, youtube, ma anche risultati specifici sui motori di ricerca, ma anche blog e siti...

pronti a vedere come va? allora navigate sull'isola che non c'è...

giovedì 24 novembre 2011

Trova numeri di telefono per contatti

Il nostro sito cresce pian piano... per fortuna abbiamo molte cose a cui pensare e la cura del nostro sito www.isolacenonceweb.it  è una di quelle...

come già detto stiamo applicando le tecniche di ottimizzazione per i motori di ricerca e questo ci permette di essere tra i primi nei motori di ricerca con diverse parole chiave:
web visibility
web visibility index
web reputation
isola che non c'è

ma l'isola che non c'è, oltre a studiare l'analisi di visibilità e di presenza su internet, oltre a seguire la campagna elettorale di Genova, per studiare l'uso del web nella vita reale di tutti noi, ci occupiamo anche di servizi a valore ...

Ecco allora la nostra nuova pagina che illustra il nostro servizio che permette di ricevere liste di contatti, numeri di telefono e database profilati.

visitate la nostra pagina ... 


martedì 22 novembre 2011

L'isola che non c'è si butta in politica


Tranquilli, non ci candideremo al governo del dopo Monti! 

A ognuno il suo mestiere, ed il nostro è quello di applicare il metodo scientifico al business, avvicinare il mondo accademico alle imprese. 

Per questo motivo l’isola che non c’è ha deciso di seguire la campagna elettorale di Genova.

I motivi sono che ci spingono a intraprendere questa avventura sono molti e diversi tra loro. Genova è una grande città con dinamiche complesse, inoltre dopo la tragedia dell’alluvione avvenuta il 4 Novembre, le normali dinamiche politiche sono state assolutamente sconvolte. 

Inoltre Genova, per la sua storia, è sempre stata una piazza molto particolare  in relazione a ciò che avviene nella politica nazionale.

Cosa significa per l’isola che non c’è seguire le elezioni?

Semplicemente stiamo applicando al web gli strumenti che abbiamo studiato e che stiamo continuando a realizzare, migliorare e inventare, per monitorare e interpretare i comportamenti degli attori coinvolti in queste elezioni.

Applichiamo le analisi di visibilità sul web come il WebVisibility Index (WVI) o Webitel, su quelli che sono indicati essere i principali protagonisti della campagna elettorale: Enrico Musso, Marta Vincenzi e Roberta Pinotti.

Vogliamo confermare con i dati raccolti e successivamente elaborati, come il web sia uno specchio di quello che accade nella realtà quotidiana.

Inoltre verificheremo come questi politici utilizzano il web, i social network, i concetti di citizen relationship management etc. cercando di analizzare le rispettive campagne di comunicazione.

Il lavoro è interessante e sfidante, ma anche complesso e piuttosto faticoso, pertanto non c’è tempo da perdere, al lavoro alla ricerca dell’isolache non c’è.

sabato 19 novembre 2011

isola che non c'è ...diventa social

stiamo diventando social anche noi...
sembra stiamo seguendo un percorso un po tortuoso, forse è così.

il nostro progetto di brand awareness, sta proseguendo più o meno come previsto. Purtroppo il tempo non basta mai e vorremmo già iniziare tutte quelle attività e progetti che abbiamo in testa.

Per adesso stiamo creando la nostra casetta on line: il sito web, il profilo su facebook, l'area twitter, il profilo su google plus.

Stiamo iniziando a far capire a tutti quelli che lo vorranno cosa significa trovare l'isola che non c'è... abbiamo iniziato con la web reputation e il Webitel o Web Visibility Index, a breve inizieremo a vederne le applicazioni.

Non smettete di cercare l'isola che non c'è...

Prima dalla web reputation - parte 3


segue da ... 

Allora chiediamo il come e il dove di questo link, e diciamo che forse non è così importante, chiediamo chi l'ha visto e come lo ha trovato, ma giustamente le risposte latitano, non è certo colpa del cliente non avere queste informazioni, le sta chiedendo a noi.
A questo punto suggeriamo al cliente che forse prima sarebbe necessario definire quale sia l'impattodella comunicazione online, magari anche in relazione alla spesa annua impegnata dal cliente.
Per tutta risposta il cliente dice che è più importante capire quale sia la sua reputazione, che vuole sapere cosa dicono di lui, del suo brand e della sua impresa.
Allora ci mettiamo a fare la web reputation, quella vera, con analisi semantica, verifica del testo, utilizzo delle più sofisticate tecnologie: algoritmi fuzzy, reti neurali, etc. etc.
Il giorno della presentazione dei risultati andiamo ad illustrare le evidenze della ricerca, si evidenzia una discreta reputazione, e tutto sommato sembra che non vi siano commenti molto negativi sul brand, anzi si evidenziano alcuni giudizi positivi su alcuni blog. Unica nota negativa quel post già individuato e discusso.
Ovviamente il cliente non sopportava questo pesante giudizio ed ha replicato in modo perentorio sullo stesso blog, innescando una polemica che ha coinvolto altri attori ed ha allargato seppur di poco la platea.
Il cliente ci mostra soddisfazione e ci rivolge domande su cosa dovrà fare per evitare commenti negativi e far crescere la reputazione.
Chiediamo: ma come impiegherà questi dati? E sul viso si dipinge un punto interrogativo! Risposta: "siccome i commenti sono piuttosto positivi continueremo in questo modo, giusto?"
Chiediamo: ma quanto spendete all'anno in comunicazione? E i vostri competitor?
Visto che l'isola che non c'è ha la statistica ed il metodo scientifico nella sua anima, qualche numero lo abbiamo controllato, verificando quale sia la visibilità del brand, in relazione ai competitor, e con un semplice numero che noi chiamiamo WVI "Indice di visibilità sul web" o "Web Visibility Index" facciamo notare che i competitor diretti sono sicuramente molto più visibili e presenti nel web, hanno mediamente più visitatori, ma sembra che la spesa in marketing sia paragonabile. Come mai? 
Quando presentiamo i risultati numerici, il cliente comprende le domande e i suggerimenti che facevamo a inizio progetto… e quindi ci chiede ulteriori dati…
Ecco cosa c’è prima della web reputation!
Dati e numeri sono necessari per dare un valore alla web reputation, per poter dare un valore reale ai commenti, sia positivi che negativi. Il nostro cliente spende più dei competitor in marketing, ma ha un brand meno conosciuto e in fondo anonimo nella platea del web, né positivo né negativo, ma il cliente dapprima pensava che tutto fosse fosco e negativo, poi pensava che tutto sommato andava bene. In realtà va male il suo brand in relazione ai competitor, ma non perché un post su un blog sperso nella rete parla male del brand, ma poiché i soldi spesi in marketing non stanno dando nessun frutto concreto.
Quindi prima dell’analisi della reputazione in rete è sempre il caso di verificare la presenza e la visibilità. Come? Utilizzando strumenti idonei quali l’indice di visibilità sulweb (WVI Web Visibility Index) o le analisi di web presence.

giovedì 10 novembre 2011

Prima della web reputation… (parte 2)


Se invece questo articolo è scritto da qualcuno che ha molti follower su twitter, una media visitatori elevata sul suo blog, un rank delle pagine del sito web alto, beh allora dobbiamo iniziare a porci il problema di cosa dica il post e trovare il sistema di replicare con altrettanta efficacia se parla male di noi.
Quindi prima di pensare alla reputazione o meglio alla web reputation, dovremmo porci il problema di quanto la nostra persona, azienda, prodotto, brand, sia presente nel web e sulla rete, verificando su quali siti sia nominato il brand o prodotto, se è linkato e da chi, quanto questi siti sono visitati e quanta audience hanno. Quanto sono importanti nel mercato di riferimento, che influenza hanno questi blog rispetto al pubblico di riferimento.
Queste informazioni se possibile sono ancora più importanti della stessa web reputation dato che danno la misura di quello che accade, dicono che impatto hanno le opinioni espresse da qualcuno in rete.
Questo aspetto è fortemente sottovalutato dai fornitori di servizi e dagli esperti di settore per non complicarsi la vita, ed anche dagli stessi clienti che spesso non hanno idea di cosa sia il mondo del web e che dovrebbero essere correttamente consigliati dai consulenti del settore, ma, come visto, ciò non sempre avviene.
Facciamo un esempio concreto: un nostro cliente ci chiede di fare un’analisi di web reputation del suo brand, il cliente vende nella GDO su tutto il territorio nazionale, ma il suo brand non è molto conosciuto.
Le pagine del suo sito sono ottimizzate per le parole chiave di interesse per i motori di ricerca, tutte le attività SEO (Search Engine Optimization) e SEM (Search EngineMarketing) sono state correttamente eseguite.
Il sito riceve in media 250 visitatori al giorno di media, con un interessante valore di frequenza di rimbalzo (30%), distribuiti su tutto il territorio nazionale secondo la densità di abitanti per zona.
Verifichiamo il brand e tutte le sue implicazioni, le gerarchie, i sotto brand etc. e iniziamo le interviste per comprendere bene le sue necessità.
Il cliente esordisce con la solita richiesta: "come parlano di me sul web? Mi hanno detto che hanno trovato un link in cui si dice peste e corna di noi!".

continua ... 

martedì 8 novembre 2011

Prima della web reputation… (parte 1)


Molti parlano di webreputation, di quanto sia utile, di quanto sia importante, di come sia fondamentale per capire se e come parlano di te in rete.
E come dire che questo sia sbagliato? Infatti non lo è! E allora perché chiedersi cosa c'è prima della web reputation?

Cosa c'è di più importante di verificare se qualcuno parla male o bene di noi? Perché dobbiamo pensare a cosa ci sia prima della web reputation? Cosa c'è di più importante della mia reputazione sul web?
La cosa a cui dobbiamo pensare prima di tutto è: che impatto ho sul web? O meglio quanto sono visibile? Quanto parlano di me?

Queste sono le domande che dobbiamo porci prima di pensare alla web reputation. Se una persona scrive sul suo blog un articolo in cui dà di noi un'immagine poco edificante, diciamolo pure, un post che ci "sputtana" la reputazione, ma questo blog non lo legge nessuno (e vi posso assicurare che ce ne sono a milioni di siti e blog non visitati!) allora possiamo non preoccuparci troppo.

Se invece questo articolo è scritto da qualcuno che ha molti follower su twitter, una media visitatori elevata sul suo blog, un rank delle pagine alto, beh allora dobbiamo iniziare a porci il problema di cosa dica il post e trovare il sistema di replicare con altrettanta efficacia se parla male di noi.

Quindi prima di pensare alla reputazione o meglio alla web reputation, dovremmo porci il problema di quanto la nostra persona, azienda, prodotto, brand, sia presente nel web e sulla rete, verificando su quali siti sia nominato il brand o prodotto, se è linkato e da chi, quanto questi siti sono visitati e quanta audience hanno. Quanto sono importanti nel mercato di riferimento, che influenza hanno questi blog rispetto al pubblico di riferimento.

Queste informazioni se possibile sono ancora più importanti della stessa web reputation dato che danno la misura di quello che accade, dicono che impatto hanno le opinioni espresse da qualcuno in rete.



domenica 6 novembre 2011

Omaggio alle vittime delle alluvioni

L'isola che non c'è rende omaggio alle vittime di Genova e della Liguria.
Siamo vicini alle famiglie in questo momento di dolore.

RIP

mercoledì 2 novembre 2011

Isola che non c'è è su CRMNet.it

L'isola che non c'è è stata citata dal sito specializzato CRMNet.it.

Viene dedicata un piccolo articolo su quali attività svolge la nostra impresa.

leggi l'articolo sull'isola che non c'è!

A presto

lunedì 31 ottobre 2011

isola che non c'è prima sui motori di ricerca

Isolachenonceweb.it è al secondo posto del motore di ricerca google, con la frase di ricerca "isola che non c'è".


Questo è il primo passo del lavoro pianificato dall'isola che non c'è per arrivare nelle prime posizioni dei motori di ricerca con diverse parole chiave.






I nostri esperti di SEM (Search Engine Marketing) e SEO (Search Engine Optimization) hanno iniziato a lavorare a questo piccolo progetto interno da poche settimane, ma i risultati si iniziano già a vedere.

mercoledì 24 agosto 2011

Web data extraction


trovare i dati ed organizzare l'informazione quando e come vuoi tu


 la web data extraction ha come fine la gestione dei dati presenti nel world wide web per renderli fuibili a tutti coloro che ne hanno bisogno quando ne hanno bisogno.


Umberto Eco scriveva 'Una volta un tale che doveva fare una ricerca andava in biblioteca, trovava dieci titoli sull'argomento e li leggeva; oggi schiaccia un bottone del suo computer, riceve una bibliografia di diecimila titoli, e rinuncia.' 

Il web è una fonte inesauribile di dati, una bibblioteca infinita, una risorsa inesauribile di dati... ma non di informazioni. Per trasformare i dati in informazioni coerenti è necessario impiegare molto tempo nella ricerca e nel vaglio dei dati a disposizione, si è costretti a compiere operazioni molto ripetitive (copia e incolla), sprecando così una risorsa importantissima l'intelligenza umana.

Spesso si è costretti a monitorare sempre gli stessi siti per verificare lo stesso tipo di informzioni

L'isola che non c'è applica una tecnologia fruibile e facilmente utilizzabile, per poter trovare le informazioni di cui si hai bisogno nel momento in cui ne hai necesstà.

I vantaggi offerti dalla web data extraction sono molteplici: 


  • Evitare errori umani dovuti a un lavoro poco edificante


  • Risparmiare tempo e risorse umane in lavori di basso profilo


  • Avere le informazioni desiderate quando si vogliono


  • Avere informazioni sempre aggiornate


  • Organizzazione dei dati in formati coerenti anche se provenienti da fonti dati diverse

    per non parlare dei campi di applicazione:


  • Monitoraggio costante dei competitor


  • Istantaneo supporto alle decisioni


  • Arricchimento delle informazioni dei potenziali clienti


  • Analisi storiche di dati sensibiliQuesti sono solo alcune delle possibilità offerte dal progetto Cristoforo.

    Se vuoi maggiori informazioni sui servizi di web data extraction offerti dall'isola che non c'è, se vuoi partecipare ai nostri progetti, ci vuoi sostenere, non devi far altro che inviarci una richiesta a: 

    info@isolachenonceweb.it


  • oppure approda sull'isola che non c'è